FANDANGO

Quando bussi alla mia porta e mi chiedi perché, non so mai cosa rispondere.

La casa è il luogo dove ci si sente più al sicuro in momenti di incertezza e cambiamento, ma è anche dove ci si pone una lunga catena di domande a cui non vi è facile risposta.

Il primo lavoro del progetto di @paolideluca se ne pone una importante: riuscirà l’Amore a trovarmi e a vedermi per chi sono davvero? E se dovesse trovarmi, riuscirei a guardarlo negli occhi?

Architettura, corpi e sessualità, come dice Preciado, hanno in comune l’essere il frutto di specifiche tecniche visive.

A tal proposito la quarantena si è rivelata un’opportunità per ripensare a tutto ciò insegnatoci dalla società, dalla nostra cultura e della nostra casa; un modo per riscoprirci come esseri umani.

Il titolo del progetto, che vuole portare alla luce la forte paralisi culturale che opprime gli individui che si oppongono alla dittatura eteronormativa, è tratto dal nome di una danza settecentesca di origine andalusa, originariamente in tempo binario e in seguito in tempo ternario con movimenti rapidi.

Fandango vuole la decostruzione della casa come spazio di produzione eterocentrica e patriarcale, attraverso il disegno di corpi liberi e leggeri in un contesto domestico.

Vuole risvegliare quelle conoscenze più vere e profonde, quelle senza induzioni culturali, ma realmente nostre.

FANDANGO

Quando bussi alla mia porta e mi chiedi perché, non so mai cosa rispondere.

La casa è il luogo dove ci si sente più al sicuro in momenti di incertezza e cambiamento, ma è anche dove ci si pone una lunga catena di domande a cui non vi è facile risposta.

Il primo lavoro del progetto di @paolideluca se ne pone una importante: riuscirà l’Amore a trovarmi e a vedermi per chi sono davvero? E se dovesse trovarmi, riuscirei a guardarlo negli occhi?

Architettura, corpi e sessualità, come dice Preciado, hanno in comune l’essere il frutto di specifiche tecniche visive.

A tal proposito la quarantena si è rivelata un’opportunità per ripensare a tutto ciò insegnatoci dalla società, dalla nostra cultura e della nostra casa; un modo per riscoprirci come esseri umani.

Il titolo del progetto, che vuole portare alla luce la forte paralisi culturale che opprime gli individui che si oppongono alla dittatura eteronormativa, è tratto dal nome di una danza settecentesca di origine andalusa, originariamente in tempo binario e in seguito in tempo ternario con movimenti rapidi.

Fandango vuole la decostruzione della casa come spazio di produzione eterocentrica e patriarcale, attraverso il disegno di corpi liberi e leggeri in un contesto domestico.

Vuole risvegliare quelle conoscenze più vere e profonde, quelle senza induzioni culturali, ma realmente nostre.